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carmelo sirianni

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uno sguardo sul massacro

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Carmelo Sirianni, nato nel 1906 a Bova piccolo paese della provincia di Reggio Calabria, aveva 29 anni quando partì come ufficiale medico al seguito del VI Battaglione Libico, nell’armata al comando del generale Rodolfo Graziani, che muoveva guerra dalla Somalia. Giovanissimo militante

nazionalista, autore di poesie di stile futurista, una laurea in Medicina a Napoli, Sirianni partecipò a quella guerra condividendo pienamente il progetto imperiale di Mussolini. Per tutto il tempo della sua partecipazione alla campagna militare tenne un diario, che non era destinato a essere pubblicato al fine di ricevere riconoscimenti in patria, come spesso i combattenti facevano. Sepolto per 80 anni, pur scritto da uno che nel fascismo e in quella guerra credeva, il diario si presenta scevro dalla pesante retorica celebrativa del regime e racconta in maniera a tratti minuziosa gli orrori, l’uso dei gas, la disorganizzazione dell’esercito, il cinismo e la corruzione dei comandi. La vera critica alla guerra Sirianni la maturò con la Seconda Guerra Mondiale, che lo vide impegnato in ospedali militari a Tripoli e Bengasi, e, rientrato in Italia, a Napoli e Caserta. Dopo l'armistizio nel settembre 1943 servì come capo ufficio di sanità presso la 210ª Divisione di fanteria, in collaborazione con la 5ª Armata americana. Al termine del conflitto abbandonò la carriera militare e iniziò la professione di medico in abiti civili. È morto a Catanzaro nel 2002.

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Sirianni scattò in Etiopia oltre 400 fotografie, di cui nella mostra si espone un'ampia selezione.

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Carmelo Sirianni di profilo a destra di fianco a un notabile etiope

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